Il futuro di un titolarissimo del Milan non continuerà con il club rossonero: la sua permanenza con il club si concluderà alla fine della stagione
Il Milan sta blindando sempre di più il secondo posto in campionato e punta con decisione all’Europa League con la sfida tutta italiana contro la Roma prevista ai quarti di finale
I tanti impegni da qui a fine stagione richiedono il massimo sforzo da parte dei calciatori e di Stefano Pioli,che dovrà operare le giuste rotazioni per arrivare agli impegni decisivi con i protagonisti sul campo al massimo della forma. Proprio per questo, Olivier Giroud, a 37 anni, non è partito titolare contro il Verona, lasciando spazio a Okafor nel ruolo di prima punta.
Il francese resta inamovibile nello scacchiere tattico dei rossoneri, almeno fino a fine stagione. Poi, è sempre più probabile l’addio con Zlatan Ibrahimovic che sembrano avere le idee ben chiare sul suo destino e su chi dovrà prendere il suo posto al centro dell’attacco rossonero ovvero un profilo giovane, in grado di garantire un buon bottino di gol.
E’ sempre più vicino all’addio al Milan: la strategia del club
Giroud sta vivendo un’altra grande stagione al Milan: ha segnato 12 gol con 8 assist in Serie A, bottino che potrà crescere ulteriormente da qui a maggio. Senza considerare il percorso europeo e la sua importanza per sviluppare il gioco della squadra.
Il suo contratto, però, è in scadenza a giugno 2024 e di rinnovo, in questo caso, non se ne è parlato almeno finora. L’ex Chelsea e Arsenal già un anno fa era stato accostato alla Mls, con diversi club interessati alle sue prestazioni. La scelta alla fine dovrebbe essere tra New York e Los Angeles, posti ideali dove chiudere la carriera, mettendo a tacere le ambizioni sportive in Europa.
Il Milan sa bene che il rapporto con la punta terminerà tra qualche mese e ha intenzione di investire gran parte del budget di mercato. per sostituirlo con un nuovo titolare, stavolta a lungo termine. Zirkzee, protagonista di un campionato pazzesco con il Bologna, e Sesko del Lipsia sono i profili ideali: costano tanto, ma garantirebbero anche una corposa plusvalenza in futuro. Soprattutto, rappresentano un investimento necessario per accrescere la competitività della squadra. E Ibrahimovic di attaccanti ne sa qualcosa.
