Jannik Sinner entra di diritto nella storia centrando un dato davvero impressionante e che testimonia tutta la sua attuale grandezza
Il giocatore di San Candido sta realizzando qualcosa di pazzesco in questo avvio di 2024 e al momento è nettamente il tennista più forte del circuito. I numeri sono dalla sua parte e non possono far altro che rendere giustizia alla sua crescita.
In questo 2024 l’unica partita persa da Jannik Sinner resta la semifinale di Indian Wells contro Carlos Alcaraz a marzo. Prima e dopo sono arrivati i successi a Melbourne, primo Slam della carriera, a Rotterdam e a Miami. Questa crescita esponenziale gli ha fatto conquistare già due posizioni nel ranking, portandolo attualmente al numero due del mondo, davanti ad Alcaraz. Per scavalcare anche Djokovic servirà una buna stagione sulla terra rossa, superficie dopo Jannik deve difendere pochi punti, al contrario dei suoi avversari.
Il primo quarto di finale di un torneo Slam lo ha raggiunto proprio 4 anni fa al Roland Garros e chissà che non possa adattarsi bene anche alle superfici più lente ora che è maturato tecnicamente. Prima di avere la risposta e di riprendere l’inseguimento a Djokovic, Sinner si gode una serie di record che lo rendono speciale. Dopo Alcaraz è il tennista con più vittorie nei Master 1000 (41), tra quelli nati nel nuovo millennio.
Inoltre, mai nessun italiano si era mai spinto così in alto nel ranking e questo sembra essere solo un punto di partenza.
Jannik Sinner, il nuovo record è da urlo: ci sono riusciti solo 42 tennisti negli ultimi 50 anni
L’idea di diventare numero 1 del mondo è costantemente presente nella mente di Sinner e rappresenta il suo grande obiettivo stagionale, assieme alle Olimpiadi.
Dal 1973, ovvero da quando il computer stila le classifiche dell’Era Open, sono stati 28 i giocatori ad essersi fregiati della palma del numero 1. Se in questa statistica consideriamo invece i giocatori in grado di arrivare almeno al numero 2, il totale cresce a 42. L’ultimo della lista è proprio Jannik Sinner, che ora cerca l’assalto all’altra graduatoria.
Ci sono molti campioni del passato, come ricordato da Luca Marianantoni su Supertennis, che si sono fermati al massimo al numero due, senza mai compiere l’ultimo scatto. Parliamo di gente del calibro di Michal Chang, Manolo Orantes, Ken Rosewall, Guillermo Vilas, Arthur Ashe, Michael Stich, Goran Ivanisevic, Petr Korda, Alex Corretja, Tommy Haas, Magnus Norman, fino ad arrivare ai contemporanei Alexander Zverev e Casper Ruud.
