Ha iniziato con il piede giusto Marc Marquez la nuova avventura alla guida di una Ducati. Di lui ha parlato un grande Ex del Motomondiale
Ha fatto discutere qualche mese fa la decisione di Marc Marquez di cambiare scuderia dopo oltre dieci anni. Il suo clamoroso addio alla Honda e il successivo passaggio al team Gresini, uno di quelli satelliti della Ducati, ha stupito tanti appassionati. Il fuoriclasse di Cervera però è pronto a smentire anche i più scettici e il quarto posto ottenuto in Qatar nel primo gran premio della stagione rappresenta in tal senso un segnale importante.
Marquez non lo dice apertamente e forse non lo dirà mai, ma il sogno che sta accarezzando da mesi è la riconquista del titolo mondiale di MotoGP. In questo momento la Ducati ufficiale è superiore alla sua Desmosedici ma la stagione è molto lunga e i margini di crescita non mancano. Di certo questa si preannuncia come una delle stagioni più emozionanti e incerte degli ultimi anni.
Non è un caso che Carmelo Ezpeleta, il grande capo della Dorna, la società che organizza il mondiale di MotoGP, abbia dichiarato come quella attuale sia la miglior griglia di partenza della storia. Forse non è proprio così, ma certamente la qualità delle moto e dei piloti che la compongono è di altissimo livello.
La dichiarazione di Jorge Lorenzo su Marquez
La tesi di Ezpeleta non è condivisa affatto da un ex campione di MotoGP, quel Jorge Lorenzo, compagno di squadra di Valentino Rossi alla Yamaha e cinque volte campione. Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano sportivo El Mundo Deportivo, il cinque volte campione del mondo ha detto la sua senza peli sulla lingua.
Le parole di Lorenzo sono destinate a far discutere ma non sembrano allontanarsi troppo dalla verità: “A livello di talento, ambizione e voglia di essere dei killer, facendo eccezione per Marc Marquez e per Pedro Acosta, la griglia attuale non pareggia per niente la mia generazione”.
“Quella attuale – prosegue Lorenzo – è una griglia equilibrata con le moto più vincenti della storia ma a livello di personalità, talento e ambizione la nostra generazione ne aveva di più. Sono un grande difensore delle rivalità dialettiche e la mentalità di Acosta che dice di non essere arrivato in MotoGP per farsi degli amici è quella che distingue i campioni dai grandi piloti”.
Un aspetto, quello della MotoGP attuale, condiviso anche da molti appassionati nostalgici delle grandi battaglie del passato quando, in pista, non c’era spazio nemmeno per le strette di mano.
