Il 20enne pesarese si è garantito un posto nella storia del tennis italiano dopo l’impresa contro Djokovic: è in un club esclusivo
Non ci credeva nemmeno lui. Non poteva credere che tutto ciò fosse vero. Proprio lui che, prima del match, aveva dichiarato di avere ancora il poster di Novak Djokovic nella sua cameretta e che si sarebbe accontentato anche solo di non perdere con un punteggio troppo severo dal campione serbo. Proprio lui ha battuto il più grande. Il suo idolo. Il numero uno del mondo.
La portata dell’impresa di Luca Nardi è un qualcosa che resterà scolpito nella memoria del tennista pesarese per tutta la vita. Del resto non capita certo a tutti di battere un fuoriclasse avendo una classifica oltre la 100esima posizione del ranking mondiale. O essendo stato ripescato nel torneo come ‘lucly loser’, dopo aver perso il proprio match di qualificazione contro David Goffin.
L’enorme soddisfazione messa in cascina da un giocatore capace di conquistare (più giovane di sempre a farlo) i suoi primi punti ATP all’età di 14 anni è accompagnata da una serie di primati che niente e nessuno potranno cancellare. Record che riguardano sia il percorso di carriera del blasonato avversario messo al tappeto, sia la storia del tennis italiano. Ma andiamo con ordine.
Luca Nardi è nella storia: che impresa per l’azzurro
Innanzitutto il numero 123 del mondo – da lunedì prossimo sarà quanto meno numero 95, suo best ranking – è il primo ‘lucky loser’ della storia capace di battere il campione di Belgrado. Il quale, per inciso, ha collezionato appena tredici ko complessivi in singolare nel circuito contro avversari fuori dalla Top 100 della classifica mondiale. L’ultimo capace di battere Nole potendo vantare un ranking sopra la 100esima posizione era stato il ceco Jiri Vesely (numero 123) al torneo di Dubai, nel 2022.
L’exploit di Nardi, come anticipato, è particolarmente significativo per quello che riguarda il tennis italiano, visto che è diventato il nono italiano di sempre a riuscire nell’impresa di battere il numero uno del mondo. Un club esclusivo in cui è ovviamente presente anche Jannik Sinner, e che consta di altri nomi prestigiosi.
Il primo azzurro capace di battere il capo classifica del circuito fu Corrado Barazzutti che, nel 1974, sconfisse a Monaco di Baviera Ilie Nastase. Successivamente toccò ad Adriano Panatta che prevalse su Jimmy Connors in due occasioni: nella finale di Stoccolma 1975 e al primo turno di Houston 1977. Nel 2000 è toccato poi a Gianluca Pozzi, che al Queen’s sconfisse per ritiro Andre Agassi (che aveva conquistato il primo set).
Dal trionfo di Filippo Volandri contro Roger Federer agli Internazionali d’Italia nel 2017 fino alla vittoria di Lorenzo Musetti sempre su Djokovic a Monte Carlo nel 2023, altri eroi azzurri hanno apposto il loro nome nel libro della storia dell’Italtennis, fino ad arrivare all’era Sinner. Per ben 4 volte il campione altoatesino è stato capace di avere la meglio sul numero uno del mondo.
