Formula 1, la stagione è iniziata ma non si pensa solo a quanto avviene in pista. Il caso è tutt’altro che chiuso
Si scrive Formula 1, si legge Formula Noia. In fondo però è così da 25 anni, perché anche durante il quinquennio di dominio pieno della Ferrari con Michael Schumacher, per gli altri c’erano soltanto le briciole.
Poi sono arrivate stagioni di vari interregni, compreso quello di Kimi Raikkonen, e la storia è ricominciata. Il poker di Sebastian Vettel con la Red Bull prima della lunga era Mercedes con Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Oggi tocca ancora alla Red Bull e nessuno mette in dubbio i meriti di Max Verstappen. Nessuno però poteva immaginare come dopo quel folle ultimo giro ad Abu Dhabi che ha deciso il mondiale 2021, sarebbe cambiata in questo modo la storia della F1.
Era stata una stagione equilibrata, da allora non più e adesso la Red Bull, settimana dopo settimana, sta riscrivendo i libri dei record. A Jeddah è arrivata la vittoria numero 115 della sua storia, sorpassando un marchio storico come Williams, fermo a quota 114. E 19 anni fa, quando il colosso delle bibite energetiche aveva rilevato la Jaguar, nessuno ci avrebbe scommesso
Ma anche Verstappen sta macinando record a ripetizione. Ha vinto 19 delle ultime 20 gare e considerando che il calendario attuale è di 24, molti sperano o temono che faccia filotto. Intanto è caccia proprio alla Mercedes che è ferma a quota 125 successo nel mondiale.
F1, nuovo terremoto: la conferma è ufficiale
Un’isola felice quindi la Red Bull? Solo all’apparenza, perché le due doppiette che hanno aperto la stagione non sono riuscite a cancellare polemiche e sospetti. Il team ha dato l’impressione di una compattezza totale, almeno verso l’esterno, per mettere a tacere tutte le voci sui dissidi interni e sulla posizione di Christian Horner.
Il team principal britannico per ora resta saldo sul ponte di comando della squadra. Anzi, per lui la questione collegata alle presunte molestie sessuali ad una dipendente è chiusa e si può parlare anche di altro. In realtà però la situazione è molto diversa e, già prima del Gran Premio d’Australia, potrebbero arrivare nuove sorprese.
Come ha rivelato in anteprima la BBC, la donna negli ultimi giorni avrebbe presentato denuncia al Comitato Etico della FIA. Il suo scopo è quello di ottenere un esito diverso rispetto all’indagine interno (anche se svolta da un membro esterno) Red Bull che aveva assolto Horner.
E sul tavolo ci sarebbero anche due precedenti denunce di un informatore presso la FIA. Una era arrivata il 2 febbraio sempre al Comitato Etico, chiedendo di indagare prima che il team cancellasse le prove, e l’altra il 6 marzo.
Per ora la donna è stata sospesa dal suo incarico ma ora tutti aspettano di vedere cosa farà la FIA. Pressata dai media, quest’ultima ha fornito una prima risposta sotto forma di comunicato ufficiale, spiegando che, durante tutto il procedimento di esame degli esposti, è garantita la massima riservatezza. “Di conseguenza – si legge nel comunicato – non siamo in grado di fornire alcun reclamo specifico ed è improbabile che saremo in grado di fornire ulteriori commenti su eventuali reclami che potremmo ricevere”.
