Il mondo dello sport trema, spunta un caso di doping inquietante: la squalifica arriva a distanza di molti anni
Sono giorni di grande fermento nel mondo dello sport. A pochi mesi dall’inizio dei Giochi olimpici di Parigi 2024, è arrivata una notizia importantissima.
Un atleta è stato infatti squalificato e rischia seriamente di non potersi presentare ai nastri di partenza della propria specialità. Il suo test antidoping è risultato infatti positivo. Ma la cosa davvero particolare è che non si tratta di un test antidoping recente, bensì risalente addirittura ai Giochi olimpici di Rio 2016.
La lotta al doping da parte del CIO non conosce limiti temporali. Nonostante siano passati tanti anni, chi ha sbagliato deve pagare. E questo potrebbe essere solo il primo di una serie di verdetti frutto di un nuovo programma della lotta al doping promosso proprio dal Comitato olimpico internazionale, in collaborazione con ITA (International Testing Agency).
Stavolta a finire nel mirino è stato un campione del mondo del ciclismo. La notizia è però di grande rilevanza per tutte le discipline olimpiche, e non è detto che non possa essere seguita, tra non molte settimane, da altre squalifiche simili comminate ad atleti che hanno preso parte alle scorse edizioni delle Olimpiadi, a prescindere dal loro sport.
Squalificato per doping a otto anni di distanza: cosa è successo
A dare il via alla mannaia del CIO sul doping è stato, suo malgrado, il ciclista greco Christos Volikákis. Il 35enne, una leggenda della sua specialità, a questo punto rischia seriamente di dover saltare i Giochi di Parigi, a causa delle analisi richieste per un campione risalente al 2016.
In attesa di poter far luce sulla vicenda, l’Unione internazionale ciclismo ha provveduto a sospendere l’atleta da tutte le gare e le competizioni. Starà a Volikákis scegliere se difendersi dall’accusa e richiedere le controanalisi richieste dal regolamento.
Al di là del caso specifico, ciò che stupisce è la distanza temporale che potrebbe portare a una squalifica così grave per un atleta che, in passato, si è distinto per i risultati ottenuti in pista. Quello relativo al greco potrebbe essere però solo il primo di una serie di casi, visto che rientra in un nuovo programma voluto fortemente dal CIO per combattere una volta per tutte l’utilizzo di sostanze dopanti.
Attraverso un accordo specifico, ITA sta revisionando i campioni delle analisi fino a dieci anni fa. Una verifica necessaria per cercare di comprendere se tutte le vittorie olimpiche cui abbiamo assistito siano state il frutto o meno dei meriti sportivi dei singoli atleti e delle singole squadre.
Resta da capire chi potrà eventualmente essere coinvolto e quale potrebbe essere la reazione del mondo dello sport. Una cosa è certa: chiunque pensava fino a pochi giorni fa di averla fatta franca per sempre, grazie a questo protocollo retrodatato potrà cominciare a sudare freddo.
