Con la sconfitta a Indian Wells in semifinale contro Alcaraz, per Jannik Sinner arriva una dolorosa battuta d’arresto: Djokovic resta lontano
Il sogno di Jannik Sinner e dell’Italia intera si è infranto sulla giornata di grazia, o meglio sul torneo di grazia, di Carlos Alcaraz. A Indian Wells lo spagnolo è tornato al massimo splendore, ha battuto Jannik in rimonta in semifinale per poi imporsi anche in finale contro Medvedev. Una sconfitta molto dolorosa per il numero uno azzurro, costretto a rinunciare al titolo, al sorpasso in classifica e anche a un altro record che avrebbe avuto dell’incredibile.
Djokovic resta lontano anni luce, in tutti i sensi. Chi sperava che, visto l’andamento opposto dei due in stagione, la conquista del numero uno nel ranking ATP potesse essere quasi scontata nelle prossime settimane, si sbagliava di grosso. Nonostante Nole stia vivendo un periodo di involuzione, resta ancora saldamente primo in classifica, e prima di poterlo mettere nel mirino, Jannik dovrà trovare il modo per superare un Alcaraz di nuovo competitivo.
Più che le questioni relative al ranking, a rendere amara la sconfitta californiana è stato per un altro aspetto: quello relativo alla striscia di vittorie. Sinner si presentava infatti al primo Masters 1000 dell’anno da imbattuto nel 2024 e aveva fatto sognare tutti i suoi tifosi, convinti che la striscia potesse continuare ancora a lungo. Ma così non è stato, a causa di un po’ di sfortuna, del fato avverso e di un rivale in grande spolvero.
Sinner, addio record di Djokovic: il serbo resta lontanissimo
Si ferma a 19 il computo delle vittorie consecutive di Jannik, considerando anche quelle con cui ha chiuso la stagione precedente. Per quanto riguarda, invece, la sola striscia relativa al 2024, Sinner si concede un buon 16-0. Un dato comunque invidiabile, che speriamo possa essere il punto di partenza per una stagione indimenticabile.
Restano però lontano, dal punto di vista delle vittorie consecutive a inizio stagione, gran parte dei suoi idoli. Con il suo 16-0 ha infatti eguagliato Federer in versione 2006, ma non è riuscito a raggiungere quello del 2018, fermo a quota 17 vittorie consecutive, come Djokovic nel 2013 e Sampras nel 1997. Ma a proposito del serbo, sotto questo aspetto il suo primato resta irraggiungibile.
I numeri di Djokovic sono impressionanti e rendono onore ad alcuni dei momenti più straordinari nella carriera di giocatori in grado di scrivere pagine di storia di questo sport. Impossibile non citare a riguardo l’anno d’oro di Nole, quel 2011 in cui avrebbe forse davvero meritato di completare il Grande Slam.
In quella stagione magica, Djokovic riuscì a mettere insieme 41 vittorie consecutive. Un dato in grado di far impallidire non solo quello di Sinner, ma di chiunque altro giocatore citato in questa graduatoria. Nole compreso.
